Ribolla Gialla R Venezia Giulia IGT 2010

VITIGNO:
100% Ribolla Gialla
DENOMINAZIONE:
Venezia Giulia IGT
ANNATA: 2010
ALCOL: 16 %
FORMATO: 0.75 lt

Da uve Ribolla, fermentate con lunga macerazione in anfore georgiane interrate, con lieviti indigeni e senza controllo della temperatura. Dopo la svinatura e la torchiatura ritorna in anfora per altri 5 mesi prima di iniziare l’affinamento in grandi botti di rovere, dove è rimasto per 6 anni. Imbottigliato senza chiarifica e filtrazione a settembre 2017 ed ha riposato ulteriori 7 anni in bottiglia. Vendemmia terminata venerdì 15 novembre con le uve bottritizzate di Ribolla.

CANTINA:
Joško Gravner
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Oslavia è una piccola frazione di Gorizia, in Friuli. Si trova sulle colline del Collio (Brda in sloveno), a ridosso del confine con la Slovenia, a metà strada tra l’Adriatico e le Alpi Giulie. L'azienda si compone in totale di 32 ettari, di cui 15 attualmente vitati. Altri tre ettari di vigna si aggiungeranno a breve: questo porterà a lavorare complessivamente 18 ettari di vigneto nei prossimi anni. Le altre superfici sono dedicate a boschi, prati e stagni. L’acqua è l’origine della vita. Con la creazione di stagni all’interno dei vigneti più grandi si cerca di ripristinare, almeno per ciò che ci è possibile, un equilibrio naturale che le coltivazioni intensive e monocolture distruggono. Con l’acqua arrivano nei vigneto piante, insetti ed animali cui è stato sottratto spazio vitale e che sono fondamentali per una buona salute dell’ambiente. Sulle terrazze dei vigneti sono stati piantati alberi come l’olivo, i cipressi, i meli selvatici, l’orno e il serbo uccellatore fanno da tana per molti animali e supportano i nidi artificiali che sono appesi per aiutare diverse specie di uccellini ad abitare i nostri vigneti.

"Nella mia vita ho sperimentato in cantina tutto quello che le industrie chiamavano ultima tecnologia. Ero giovane con tanta voglia di fare, così iniziarono così i primi screzi con mio padre. Il mio motto era tanto e buono e per arrivarci credevo di aver bisogno di tutto quello che oggi si trova in qualsiasi piccola o grande cantina. Mio padre, davanti a tutta questa voglia di fare, e strafare, sorrideva, sperando che prima o poi sarei tornato sui miei passi. Così fu; cominciai piano piano a disfarmi di tutto quella tecnologia in più che avevo comprato, dalle vasche in acciaio per arrivare, in ultimo, alle barriques. Non trovo in effetti possibile che cinquemila anni di storia vinicola vengano cancellate così facilmente negli ultimi decenni. La mia cantina è questa, senza tecnologia moderna, senza effetti speciali, uno spazio che contiene, cullate dalla mia terra, le anfore provenienti dal Caucaso. Amo questo luogo per la sua semplicità a funzionalità."

Josko Gravner

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Joško Gravner
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Oslavia è una piccola frazione di Gorizia, in Friuli. Si trova sulle colline del Collio (Brda in sloveno), a ridosso del confine con la Slovenia, a metà strada tra l’Adriatico e le Alpi Giulie. L'azienda si compone in totale di 32 ettari, di cui 15 attualmente vitati. Altri tre ettari di vigna si aggiungeranno a breve: questo porterà a lavorare complessivamente 18 ettari di vigneto nei prossimi anni. Le altre superfici sono dedicate a boschi, prati e stagni. L’acqua è l’origine della vita. Con la creazione di stagni all’interno dei vigneti più grandi si cerca di ripristinare, almeno per ciò che ci è possibile, un equilibrio naturale che le coltivazioni intensive e monocolture distruggono. Con l’acqua arrivano nei vigneto piante, insetti ed animali cui è stato sottratto spazio vitale e che sono fondamentali per una buona salute dell’ambiente. Sulle terrazze dei vigneti sono stati piantati alberi come l’olivo, i cipressi, i meli selvatici, l’orno e il serbo uccellatore fanno da tana per molti animali e supportano i nidi artificiali che sono appesi per aiutare diverse specie di uccellini ad abitare i nostri vigneti.

"Nella mia vita ho sperimentato in cantina tutto quello che le industrie chiamavano ultima tecnologia. Ero giovane con tanta voglia di fare, così iniziarono così i primi screzi con mio padre. Il mio motto era tanto e buono e per arrivarci credevo di aver bisogno di tutto quello che oggi si trova in qualsiasi piccola o grande cantina. Mio padre, davanti a tutta questa voglia di fare, e strafare, sorrideva, sperando che prima o poi sarei tornato sui miei passi. Così fu; cominciai piano piano a disfarmi di tutto quella tecnologia in più che avevo comprato, dalle vasche in acciaio per arrivare, in ultimo, alle barriques. Non trovo in effetti possibile che cinquemila anni di storia vinicola vengano cancellate così facilmente negli ultimi decenni. La mia cantina è questa, senza tecnologia moderna, senza effetti speciali, uno spazio che contiene, cullate dalla mia terra, le anfore provenienti dal Caucaso. Amo questo luogo per la sua semplicità a funzionalità."

Josko Gravner