Pinot Nero Alto Adige DOC Riserva Mazon 2020

VITIGNO:
100% Pinot Nero
DENOMINAZIONE:
Alto Adige DOC
ANNATA: 2020
ALCOL: 13.5 %
FORMATO: 0.75 lt

 

 

CANTINA:
J.Hofstätter
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Josef Hofstätter, fabbro di professione, gestiva un piccolo ristorante con la moglie Maria e produceva il vino nella sua cantina. Ben presto egli si rese conto che il commercio del vino poteva essere un’attività redditizia. Fu così che nel 1907 fondò la propria azienda vinicola. Quando Josef Hofstätter morì, senza aver avuto figli, toccò a sua moglie il compito di gestire l’attività, assistita dal fidato collaboratore Konrad Oberhofer. In seguito, Konrad sposò Luise, nipote di Maria Hofstätter, e prese in mano le redini dell’azienda. Fu uno dei primi viticoltori a vendere il vino in bottiglia, anziché sfuso in botti. Fu sempre sua l’intuizione di vinificare separatamente le uve provenienti da ogni singolo vigneto, indicando in bottiglia la loro origine geografica. Nel 1959 Paolo Foradori, membro di una nota famiglia di vignaioli, sposò Sieglinde, l’unica figlia di Luise e Konrad. Grazie a questo matrimonio, l' Azienda estese le sue proprietà ad alcune delle tenute più vocate per la produzione di Pinot Nero: i masi Barthenau, Oberyngram e Unteryngram. Da allora l‘azienda possiede e coltiva vigneti sia sul versante est che su quello ovest della Valle dell’Adige, cosa unica in Alto Adige per una cantina a conduzione familiare. Paolo Foradori fu il primo in Alto Adige a contrassegnare i suoi vini con la menzione “Vigna”, introducendo così la filosofia di “vigneto scelto”, simile alla classificazione della Borgogna. Con il Pinot Nero Vigna S. Urbano egli contribuì al successo di questa varietà nella zona di Mazon, in Alto Adige e in Italia.

 

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Josef Hofstätter, fabbro di professione, gestiva un piccolo ristorante con la moglie Maria e produceva il vino nella sua cantina. Ben presto egli si rese conto che il commercio del vino poteva essere un’attività redditizia. Fu così che nel 1907 fondò la propria azienda vinicola. Quando Josef Hofstätter morì, senza aver avuto figli, toccò a sua moglie il compito di gestire l’attività, assistita dal fidato collaboratore Konrad Oberhofer. In seguito, Konrad sposò Luise, nipote di Maria Hofstätter, e prese in mano le redini dell’azienda. Fu uno dei primi viticoltori a vendere il vino in bottiglia, anziché sfuso in botti. Fu sempre sua l’intuizione di vinificare separatamente le uve provenienti da ogni singolo vigneto, indicando in bottiglia la loro origine geografica. Nel 1959 Paolo Foradori, membro di una nota famiglia di vignaioli, sposò Sieglinde, l’unica figlia di Luise e Konrad. Grazie a questo matrimonio, l' Azienda estese le sue proprietà ad alcune delle tenute più vocate per la produzione di Pinot Nero: i masi Barthenau, Oberyngram e Unteryngram. Da allora l‘azienda possiede e coltiva vigneti sia sul versante est che su quello ovest della Valle dell’Adige, cosa unica in Alto Adige per una cantina a conduzione familiare. Paolo Foradori fu il primo in Alto Adige a contrassegnare i suoi vini con la menzione “Vigna”, introducendo così la filosofia di “vigneto scelto”, simile alla classificazione della Borgogna. Con il Pinot Nero Vigna S. Urbano egli contribuì al successo di questa varietà nella zona di Mazon, in Alto Adige e in Italia.