Il progetto Rocca di Frassinello è nato da un’idea molto semplice, anzi da un’esigenza: quella di replicare il modello di eccellenza di Castellare di Castellina in un nuovo territorio. Si è deciso di puntare al centro della Maremma, fra Bolgheri e Scansano, dove arriva una sorta di piede geologico che ha le stesse caratteristiche dei terreni del Chianti e di Montalcino, di cui in effetti è una sorta di prolungamento verso il mare. Quindi terreni come quelli delle due più famose zone vinicole della Toscana, ma con una differenza sostanziale: 4-5 e anche 6 °C di temperatura media più alta e quindi con una capacità di maturazione delle uve in un anticipo anche di tre-quattro settimane. Questa zona, così incredibilmente vocata per la coltivazione della vite, è compresa nei comuni di Gavorrano e di Roccastrada. È proprio lì che ha preso corpo il primo, e ad oggi unico, progetto di joint venture italo-francese per la produzione di vino. L’accordo fra Castellare e Domaines Barons de Rothschild Lafite, ovvero la più famosa firma dei vini di Francia e del mondo, ha previsto fin dall’inizio di mettere insieme l’esperienza di Castellare nella coltivazione e vinificazione del vitigno principe toscano, il Sangioveto, e quella di Lafite sui vitigni francesi classici, Cabernet, Merlot, Petit Verdot, Shiraz. Ci sono voluti due anni per accorpare i cinque poderi che compongono i 500 ettari di Rocca di Frassinello, gli ettari di vigneti piantati sono oggi circa 90. Il progetto, già estremamente ambizioso, è stata ulteriormente impreziosito da una scelta voluta per coronare la nascita della cantina di Rocca di Frassinello con la più prestigiosa delle firme possibili: quella di Renzo Piano.